Il Parco Acheologico

Il parco archeologico urbano di Vibo Valentia è finalizzato alla tutela e valorizzazione dei resti monumentali di età greca e romana; e si prefigge, di “costruire” un percorso didattico che unifichi tutti i monumenti di età greca e romana che di fatto non sono contigui, ma sono, per così dire, “interrotti” dalla presenza dei resti medievali (mura del ‘600-‘700, porte urbiche, chiese, conventi, palazzi nobiliari) e moderni della città.   Il visitatore, attraverso le testimonianze delle varie epoche, sarà invitato a ricostruire molti scorci della città greca e romana, che saranno adeguatamente inseriti e collegati agli altri resti della città di età medievale e moderna.

L'itinerario del Parco Archeologico    Della polis greca, sub colonia locrese, sarà possibile visitare i resti monumentali della cinta muraria (al Trappeto Vecchio), che si snodano con torri e piccole porte (postierle), lungo un percorso molto panoramico di almeno 500 m.   Sono inclusi nel percorso i resti  del tempio dorico al Belvedere Telegrafo, costruito alla fine del V sec. a. C., oggi posto  a ridosso dell'attuale Scuola di Polizia.   Sono inoltre visitabili i resti  relativi alle aree sacre della località Cava Cordopatri, delle località Cofino (VI-IV sec. a. C.), e Scrimbia (fine VII-V sec. a.C.) ricchissime di materiali oggi esposti al Museo Archeologico.     Del Municipium romano sono fuibili: nel quartiere di S. Aloe, una vasta area relativa ad un settore dell'abitato; si tratta di diverse case, parecchie con ambienti mosaicati ed una in particolare, con annesso un complesso termale, munito di vasche e palestra; nel quartiere della Terravecchia i numerosi “frammenti” di abitato rinvenuti in vari punti di questo settore della città medievale che, secondo studi urbanistici, riproduce nelle case medievali le misure dei quartieri romani.     Sempre relativi all'età romana, saranno portati alla luce i resti, ancora interrati del teatro; monumentale edificio pubblico, individuato in una vasta area ubicata nei pressi della sconsacrata chiesa del Rosario.

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Pianta dell'area archeologica del quartiere di S. Aloe

 

Il parco archeologico della città include ovviamente il Museo Archeologico Statale, posto nella prestigiosa sede del Castello Normanno-Svevo che domina dall'alto l'abitato moderno, individuandosi come polo aggregante del vasto centro storico medioevale di Monsleonis; esso costituisce il naturale complemento del parco stesso, poiché espone i reperti rinvenuti nelle varie aree archeologiche delle città.