La Storia

L'antica Rhegion fu, dopo Cuma, la più antica colonia greca fondata in Italia meridionale. Il sito dove fu fondata la città era già abitato da indigeni (gli Ausoni ricordati da Diodoro Siculo e gli Enotri citati da Dionigi di Alicarnasso e da Strabone), la cui presenza è attestata dal rinvenimento di tombe in loc. Porto e lungo la vallata del Calopinace. Rhegion venne fondata poco dopo la metà dell'VIII sec.a.C. da genti calcidesi e messeniche; secondo il mito, fu l'oracolo di Delfi ad indicare loro il luogo dove fondare la nuova città: "Laddove l'Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi, una femmina si unisce ad un maschio, là fonda una città; (il dio) ti concede la terra ausone" (Diod. VIII,23; Strab. VI, 1,6; Her.Lem., Cost. 25; Dion.Hal., Excerpta XIX,2)

Rhegion visse un periodo di grande prosperità tra il VI e gli inizi del V sec.a.C., quando fu sottomessa al governo tirannico di Anassila. Egli fece di tutto perchè Reggio diventasse grande e potente; si alleò con Terillo di Imera e con i Messeni che si erano stanziati a Zancle ed allestì un'armata per limitare il predominio sul mare dei Tirreni.

Nel 480 a.C. Anassila, schieratosi assieme ai Cartaginesi contro i tiranni Ippocrate di Gela, Terone di Agrigento, Gelone e Ierone, fu sconfitto ad Imera e costretto a sottomettersi a Siracusa. Dopo la sua morte, nel 476 a.C., il cattivo governo dei suoi due figli, uno tiranno di Rhegion e l'altro di Messena, spinse il popolo a scacciarli decretando anche la fine della tirannide nelle due città.

Dopo lo scoppio della guerra del Peloponneso, Rhegion offrì la propria alleanza ad Atene, insieme a Messene, contro i Siracusani, che invece appoggiavano Sparta. Dopo anni di sanguinose battaglie, nel 424 a.C. il concilio di Gela sancì di nuovo la pace. Ma la tranquillità per Rhegion durò poco. Alla fine del V sec.a.C., infatti, iniziarono a farsi sempre più pressanti le mire espansionistiche del tiranno siracusano Dionisio, il quale iniziò a sottomettere tutte le più potenti città siciliane fino a giungere a Messene. Dopo ciò, rivolse la sua attenzione a Rhegion che, dopo un anno di resistenza, finì col soccombere. La città fu annessa a Siracusa e considerata di primaria importanza per la sua posizione strategica. Alla morte di Dionisio, il figlio Dionisio II ribattezzò Reggio Febea e la ricostruì. Nel 351 a.C., finalmente, Reggio scacciò il presidio del tiranno, liberandosi dal dominio di Siracusa.

Nel 280 a.C. entrò nell'orbita del potere romano fino a quando, nell'89 a.C., fu trasformata in municipium. In età augustea Reggio, ribattezzata Rhegium Iulii, divenne colonia militare e vi fu stanziato un presidio di veterani.
Reggio rimase, comunque, durante tutto il periodo romano, un municipio amministrato da Quadrumviri quinquennali e fu considerata, anche per la sua posizione, una delle città più importanti dell'Italia meridionale, tanto che, nel IV secolo, fu residenza del governatore (corrector) della Lucania e del Bruzio.  

Al tempo delle invasioni barbariche, subì il saccheggio dei Visigoti di Alarico nel 410 e, durante la guerra greco-gotica, l'assedio degli Ostrogoti di Totila nel 549. Nel 536 fu conquistata dalle truppe bizantine e rimase sotto il loro dominio per più di cinque secoli, diventando capitale del ducato di Calabria.

Dal IX secolo, Reggio fu oggetto di incursioni e razzie da parte degli Arabi e nel 901, per un breve periodo, fu occupata da un drappello di saraceni. Proprio per fronteggiare la minaccia araba, i Bizantini fecero erigere alcuni kastra (detti anche motte ) nell'entroterra reggino.

Nel 1060 la città fu conquistata dai Normanni capeggiati da Roberto il Guiscardo. Nel 1267, poi, dopo la morte del re svevo Manfredi, Reggio passò sotto la signoria degli Angioini, sotto i quali iniziò a vivere un periodo di grave crisi sociale ed economica a causa della notevole pressione fiscale e delle continue guerre.

Nel 1433 fu conquistata dal re aragonese Alfonso il Magnanimo, che la incorporò nel regno di Napoli. Unica testimonianza monumentale dell'epoca post-bizantina sono i resti del c. d. Castello Aragonese.