Le Necropoli Reggine

Delle necropoli reggine si ha soltanto una conoscenza frammentaria. Fatta eccezione che per qualche reperto di età arcaica, scoperto nella necropoli di S.Caterina, le tombe arcaiche e classiche della città sono praticamente sconosciute mentre sono abbastanza note quelle di epoca ellenistico-romana.

Oltre alle necropoli suburbane (e quindi ubicate a ridosso della cinta muraria) meridionale (nella zona di S.Giorgio Extra) e settentrionale (la cosiddetta necropoli di S.Lucia-Museo) della città, si conoscono nuclei di necropoli extraurbane, pertinenti a piccoli sobborghi che ruotavano attorno alla polis di Rhegion.
A tali necropoli extraurbane appartengono a nord i ritrovamenti effettuati sulla collina Pentimele e nell'area di S.Caterina-Porto, ad est quelli relativi alla Caserma Borrace e alla zona di Condera e a sud quelli di Modena, Petrillina, S.Francesco e Ravagnese.

Nelle necropoli reggine sono attestate sia la pratica dell'incinerazione che quella dell'inumazione. I sepolcri struttivi presentano tipologie per lo più inusuali, segno della particolare abilità degli artigiani reggini che spazia dalla costruzione di grandi e sontuose tombe a camera con volte di mattoni a quella di semplici cappuccine, dalle sepolture coperte riutilizzando i semicilindri fittili dei pozzi alle tombe a cassa di mattoni o di tegole, dalle singolarissime sepolture a cassa con la cosiddetta copertura "a libro" alle tombe a finta volta ottenuta da tegole disposte a sporgere in parte l'una sull'altra.



Lungomare Falcomatà - Mura Greche

La maggior parte delle tombe di età ellenistica (IV-II sec.a.C.) ha restituito corredi di scarso pregio, composti per lo più da coppette acrome e piccoli balsamari di produzione locale.

Le sepolture maschili sono spesso caratterizzate dalla presenza dello strigile mentre quelle femminili sono talora accompagnate da specchi in bronzo, da vasi come la pisside o la lekane (utilizzati come porta trucchi o porta gioielli), da piccole pissidi con coperchio in piombo e, in casi molto rari, da gioielli (in particolare orecchini ed anelli).

Molto frequenti gli alabastra fittili, sostituti più poveri degli analoghi contenitori per unguenti in alabastro di origine orientale e spesso con un caratteristico piede a dischi sovrapposti intagliati con solchi radiali per ricavarne tre sostegni. Caratteristici delle tombe reggine sono anche dei sottilissimi
dischetti d'oro (bractea), recanti sull'orlo un motivo perlinato e figure impresse al centro, rinvenuti fra i denti dei defunti, che si possono considerare come i tradizionali "oboli di Caronte" che accompagnavano i greci nel loro ultimo viaggio.